Conte guarda alla Merkel e valuta un lockdown duro per i giorni di Natale e Capodanno. Ma l’Italia non è la Germania.
Dopo mesi a fare da battistrada, in prima linea nella lotta al coronavirus, l’Italia guarda agli altri Paesi europei e la sensazione è che ora il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte guardi all’esempio di Angela Merkel per quanto riguarda l’ipotesi di un lockdown a Natale.
Coronavirus, la Merkel annuncia il lockdown duro
La Cancelliera tedesca, nella giornata del 13 dicembre, ha annunciato un lockdown duro in Germania. Una stretta su tutto il territorio federale per provare a contrastare la diffusione dei contagi. Una decisione sofferta ma ritenuta in qualche modo necessaria.
L’ipotesi del lockdown duro in Italia
Proprio nella giornata del 13 dicembre è emersa la notizia di una possibile stretta a anche in Italia per Natale e Capodanno. Quasi come se la Merkel abbia dato coraggio al governo italiano. Della sere se lo fa la Germania possiamo farlo anche noi. Solo che l’Italia non è la Germania.
Dall’inizio del mese di dicembre, quando è stato presentato il nuovo dpcm che copre anche il periodo delle feste di Natale, il governo italiano naviga a vista. Da una parte c’è la consapevolezza che una stretta natalizia non sarebbe propriamente apprezzata, dall’altra c’è la consapevolezza che la stessa stretta natalizia potrebbe essere l’unica via per evitare la terza ondata che potrebbe travolgere l’Italia nel mese di gennaio.
L’Italia non è la Germania
Alla fine dovrebbe passare la linea rigorista, con una nuova stretta che interesserà anche le attività commerciali. Sul modello tedesco, rivisto per l’occasione. Il problema, come anticipato, è che l’Italia non è la Germania. Il governo tedesco ha assicurato ricchi ristori per i commercianti costretti a chiudere la saracinesca alla luce delle restrizioni. Decisamente un’altra storia rispetto a quello che può mettere sul piatto il governo italiano. Poca roba. Non solo. L’Italia questa volta non è stata la prima a dover fare i conti con la seconda ondata. Aveva davanti agli occhi l’esempio di Francia e Germania. Aveva gli strumenti per evitare una stretta durante le feste. Una stretta decisa a dieci giorni dal Natale dopo un dpcm che disponeva regole decisamente differenti rispetto a quelle ipotizzate nella giornata del 13 dicembre.